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lunedì 16 maggio 2016

VITAMINA D


Vitamina D



La vitamina D è necessaria per la formazione delle ossa:
  • deposizione di calcio e fosfato nelle regioni cartilaginee;
  • assorbimento di calcio (e con esso del fosfato) nel tratto digestivo;
  • mobilitazione del calcio dalle ossa;
  • riassorbimento renale.
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Struttura Chimica


Vitamina DCon il termine vitamina D si intendono tutti i composti che presentano l'attività biologica del calciferolo e sono caratterizzati dall'essere dei derivati del ciclopentanoperidrofenantrene.

Il calciferolo (vitamina D3) è la forma naturalmente presente nei Mammiferi, mentre l'ergocalciferolo (vitamina D2) si forma in seguito all'esposizione alla luce ultravioletta dell'ergosterolo (forma provitaminica di origine vegetale).


Il calciferolo è 50-100 volte più attivo dell'ergocalciferolo (D3 è più attivo di D2).
Sia l'ergocalciferolo che il calciferolo sono forme inattive della vitamina D è pertanto necessaria un'attivazione che avviene nel fegato e nei reni.

L'uomo è in grado di sintetizzare il colecalciferolo a partire da un precursore, con funzione di provitamina: il deidrocolesterolo (derivato dal colesterolo per riduzione). Questa provitamina si trova nella pelle, in modo da assorbire l'energia radiante solare che provoca l'isomerizzazione a colecalciferolo (vedi sintesi cutanea di vitamina D). Un'adeguata esposizione al sole riduce quindi il fabbisogno di vitamina D.

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Assorbimento


Il calciferolo viene assorbito a livello intestinale con le stesse modalità del lipidi: entra quindi a far parte delle micelle (che si formano per combinazione dei sali biliari con i prodotti derivanti dall'idrolisi dei lipidi), è assorbito per diffusione passiva negli enterociti e successivamente incorporato nei chilomicroni e trasportato in circolo attraverso i vasi linfatici mesenterici.

A differenza delle altre vitamine liposolubili il calciferolo non viene immagazzinato nel fegato. La quantità di calciferolo proveniente dagli alimenti è tuttavia molto bassa e la maggior parte di vitamina D viene sintetizzata a livello cutaneo per azione della luce ultravioletta.

Funzioni della vitamina D

La vitamina D è essenziale per il mantenimento dell'omeostasi del calcio e del fosfato. La forma metabolicamente attiva è l'1,25-(OH)2-colecalciferolo che agisce favorendo:
  • l'assorbimento del calcio a livello intestinale;
  • il riassorbimento del calcio e del fosforo nel tubulo contorto prossimale;
  • la deposizione del calcio a livello del tessuto osseo.
Il calciferolo agisce con un meccanismo d'azione ormonosimile in quanto:
  • è sintetizzato autonomamente dall'organismo umano;
  • agisce su un organo bersaglio;
  • ha una struttura che ricorda gli ormoni steroidei.

VITAMINA D E CALCIO


L'1,25-(OH)2-colecalciferolo stimola la sintesi della CaBP (proteina che trasporta il calcio) nell'organo bersaglio (enterociti), intervenendo a livello della trascrizione del DNA intestinale che codifica per la proteina e della RNA polimerasi plasmatica.

L'uso dell'actinomicina D e di a-amanitina inibitori rispettivamente della trascrizione e RNA polimerasi confermano questa azione.

In questo modo viene sintetizzato nuovo RNA che favorisce la sintesi di CaBP necessaria per favorire l'assorbimento del calcio.

È oramai certo che in tale processo è implicato l'AMP-ciclico, il quale aumenta nei tessuti per azione della vitamina D attiva.

Carenza e tossicità di vitamina D

I segni precoci di carenza di calciferolo sono:
  • riduzione sierica di calcio e fosforo;
iperparatiroidismo secondario e aumento della fosfatasi alcalina nel siero.
Segni più tardivi sono:
  • inadeguata mineralizzazione dello scheletro (rachitismo nel bambini, osteomalacia negli adulti);
  • debolezza muscolare;
  • dolori addominali.

Il rachitismo compare nei bambini tra i 4 e i 24 mesi di età e consiste fondamentalmente  in una inadeguata mineralizzazione dell'osso in crescita, che comporta deformazioni dello scheletro.

Nei primi mesi di vita la sintomatologia riguarda essenzialmente il cranio con:

  • rammollimento nelle regioni occipitali, temporali e parietali;
  • ritardo nella chiusura della fontanella anteriore (diventa patologico dopo il quindicesimo mese di vita);
  • rosario rachitico (tra il sesto e il dodicesimo mese) ipertrofia delle giunzioni condro-costali;
    ipertrofia delle cartilagini (nei bambini più grandi) con nodosità specialmente ai polsi e alle caviglie;
  • incurvamento delle ossa lunghe degli arti inferiori e ginocchio valgo.
L'osteomalacia si manifesta negli adulti con:
  • debolezza muscolare;
  • dolori a livello del tratto dorso-lombare della colonna vertebrale, della cintura pelvica e delle cosce;
  • andatura insicura e fragilità ossea, specialmente della spina dorsale, spalle, costole e bacino;
  • densità ossea estremamente bassa e presenza di pseudo-fratture, specialmente alla spina dorsale, femore ed omero (rilevabili all'esame radiografico);
  • aumentato rischio di fratture soprattutto al bacino e ai polsi.
L'ipervitaminosi (eccesso di vitamina D) determina un aumentato assorbimento intestinale e riassorbimento osseo del calcio, ipercalcemia, con concomitante diminuzione del PTH sierico (quantità di paratormone presente nel sangue, vedi: calcio e osteoporosi) e infine perdita dell'omeostasi calcica con conseguente:
  • nausea, vomito e diarrea;
  • ipercalcemia e ipercalciuria;
  • nefrocalcinosi, cardiocalcinosi e calcificazione dei tessuti molli.

L'eccessiva assunzione di calciferolo con la dieta è estremamente improbabile, tenuto conto  della ridotta quantità di vitamina D negli alimenti; così come non si conoscono casi di ipervitaminosi dovuta ad eccessiva esposizione al sole.
È invece possibile intossicazione in seguito a somministrazione di calciferolo a scopo terapeutico.



Alimenti apportatori e razione consigliata

Gli alimenti più ricchi di vitamina D sono:
il fegato, gli oli di pesce, alcuni pesci marini (aringa, salmone, sardina); quantità minori sono presenti nelle uova, nel burro e nel latte.
La quasi totalità di vitamina D viene sintetizzata a livello cutaneo; è quindi raccomandabile una adeguata esposizione al sole, soprattutto per gli anziani.
In condizioni normali l'esposizione alla luce solare è sufficiente per soddisfare i bisogni di calciferolo dell'organismo, tuttavia soprattutto per sicurezza si consigliano i seguenti livelli di assunzione:

lattanti 10÷25 µg;

bambini 1÷3 anni 10 µg;
bambini 4÷10 anni 0÷10 µg;
ragazze e ragazzi 11÷17 anni 0÷15 µg;
adulti 0÷10 µg;
anziani 10 µg;
gestante 10 µg;
nutrice 10 µg.

1 UI = 0,025 µg di calciferolo  1 µg di calciferolo = 40 UI di vitamina D

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