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giovedì 21 maggio 2015

VITAMINE LIPOSOLUBILI

Vitamine Liposolubili

Le vitamine sono un aiuto fondamentale per non invecchiare precocemente. Sono sostanze in grado di nutrire la nostra pelle e il nostro corpo. Ma non solo, sono INDISPENSABILI per la nostra salute.


Utilizzate moltissimo nella medicina, nella medicina estetica e base fondamentale della nostra nutrizione, rendono la nostra esistenza molto più gradevole.

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Le vitamine (nome derivante da "ammine della vita") sono: un gruppo eterogeneo di sostanze organiche, indispensabili in piccole quantità per la crescita e per una corretta regolazione delle attività vitali dell'organismo. 


Le vitamine sono REGOLATORI, partecipano in maniera ESSENZIALE al metabolismo e alcune costituiscono la struttura chiave dei coenzimi. Non forniscono energia e agiscono con funzioni specifiche in dosi ridotte; di solito, il fabbisogno per l'uomo è misurabile in quantità tra microgrammi (µg) e milligrammi (mg).


Non TUTTI gli alimenti contengono TUTTE le vitamine; alcuni ne hanno poche "tracce" e in altri sono presenti solo "precursori" (che necessitano la sintesi metabolica dell'organismo). 

La carenza di vitamine porta avitaminosi (mancanza totale di una o più vitamine) o ipovitaminosi (mancanza parziale di una o più vitamine), mentre l'eccesso a volte determina ipervitaminosi (stato tossico dovuto a iperdosaggi di solito farmacologici).


Classificazione delle vitamine per solubilità

Le vitamine si possono identificare per nomenclatura, con una lettera dell'alfabeto o in riferimento alle caratteristiche chimiche o attività biologiche. La classificazione più comune è quella riferita alla solubilità:
  • Vitamine liposolubili (solubili in grassi): vitamina A, vitamina D, vitamina E, vitamina K, vitamina "F" o acidi grassi essenziali (AGE).
  • Vitamine liposolubili
Le vitamine liposolubili sono A, D, E, K e "F". Vediamole nel dettaglio:
  • Vitamina A (antixeroftalmica): sono vitamine liposolubili del gruppo A: vitamina A1 (retinolo), vitamina A2 (3-deidroretinolo) e provitamine (Β-caroteni). Nei tessuti animali si trovano la A1 e la A2 (dette anche retinolo 1 e 2), mentre nei vegetali sono diffuse le provitamine successivamente convertite negli animali a livello epatico. Le fonti alimentari sono tuorlo, fegato, latte e derivati, burro, vegetali colorati di giallo e arancione o verdi. La vitamine liposolubili tipo A sono deputate alla formazione e al mantenimento degli epiteli, delle mucose, delle ossa e dei denti, e partecipano nell'accrescimento fisico e immunitario; sono anche potenti antiossidanti; vengono assorbite assieme ai lipidi e si immagazzinano a livello epatico. La carenza determina cecità notturna, compromissione della cornea (xeroftalmia), ridotto accrescimento, rottura dei denti e predisposizione ai tumori. L'eccesso provoca: irritabilità, nausea, vomito, ritardo della crescita, danni epatici, calvizie, malformazione del feto e altri sintomi.
  • Vitamina D (antirachitica): sono vitamine liposolubili del gruppo D: la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo). L'ergocalciferolo si ottiene dall'ergosterolo, una molecola di origine vegetale, mentre il colecalciferolo è di origine animale. A livello endogeno, il precursore di sintesi del colecalciferolo è il 7-deidrocolesterolo, successivamente trasformato a livello cutaneo mediante l'irradiazione dei raggi ultravioletti (UV). Il colecalciferolo si trova nel latte, nel tuorlo, nel tonno, nel salmone e nell'olio di fegato di merluzzo. Le vitamine liposolubili del gruppo D intervengono nella regolazione del fosforo (P) e sono essenziali per l'ossificazione; buona parte della porzione ingerita con gli alimenti NON viene utilizzata (circa il 70%) mentre la fonte più importante è sempre la sintesi endogena nella pelle. La carenza di vitamina D nei bambini determina rachitismo, negli adulti osteomalacia e probabilmente anche osteoporosi negli anziani. L'eccesso determina nausea, perdita di peso, irritabilità, ritardo della crescita, ipercalcemia (calcio [Ca] nel sangue), danni renali per ipercalcemia e deposito di calcio nei vari tessuti. L'antivitamina della D è l'acido FITICO.
  • Vitamina E (antisterilità): sono vitamine liposolubili del gruppo E: α-, β-, γ-, δ- tocoferoli; derivano soprattutto da oli vegetali, germe di grano, cereali integrali, uova, fegato, legumi, frutta secca e vegetali a foglia verde. I tocoferoli sono potenti antiossidanti, proteggono le membrane cellulari e pertanto risultano anti-tumorali. La vitamina E viene assorbita con i lipidi nell'intestino tenue per circa il 33% del totale ingerito con gli alimenti e si deposita nel fegato. La carenza provoca danni ai globuli rossi, distrofia muscolare e morte del feto nella gravida, mentre l'eccesso determina cefalea, nausea, stanchezza e emorragie.
  • Vitamina K (antiemorragica): sono liposolubili del gruppo K: k1 fillochinone, K2 farnochinone e K3 menadione; le fonti alimentari sono i vegetali a foglia verde ma viene anche sintetizzata dalla flora batterica intestinale. E' essenziale per la coagulazione del sangue perché favorisce la sintesi dei fattori coagulativi come ad esempio la pro-trombina; viene assorbita con i grassi nell'intestino tenue e l'eventuale carenza (a volte indotte da affezioni biliari o epatiche) determina emorragia/e. L'eccesso, nei neonati, si manifesta con ittero e anemia, mentre negli adulti provoca trombosi e vomito. L'antivitamina della K è la CUMARINA.
  • Vitamine F (acidi grassi essenziali - AGE): sono liposolubili del gruppo "F": omega6 (acido linoleico, acido γ-linolenico, acido diomo-γ-linolenico e acido arachidonico) e omega3 (acido α-linolenico, acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico). Possono anche essere considerati fattori vitamino-simili e si trovano prevalentemente negli oli vegetali, nella frutta secca, nel germe di grano, nei pesci dei mari freddi e nel pesce azzurro. Gli AGE Ostacolano la deposizione e l'ossidazione del colesterolo nelle arterie promuovendo la sintesi delle HDL e riducendo le LDL, regolano la pressione arteriosa, riducono i trigliceridi nel sangue, sono costituenti essenziali di membrana, precursori di fattori della coagulazione e modulatori dello stato infiammatorio. L'assorbimento degli AGE segue quello dei lipidi a livello intestinale; la carenza determina secchezza e desquamazione cutanea mentre l'eccesso, per gli omega 6, è ancora oggetto di discussioni e controversie.
L'assorbimento delle vitamine liposolubili è sempre favorito dall'azione dei succhi biliari; vengono assorbite assieme agli altri lipidi e, nel lungo termine, una difficoltà digestiva (carenza di enzimi endogeni o assenza della colecisti) oppure di assorbimento (vedi farmaci o integratori dietetici) può provocarne la carenza. Sono tutte sensibili al calore, alla luce e all'ossigeno, tranne la vitamina D che resiste fino a 125°C; l'apporto di vitamina K viene sensibilmente abbattuto dagli antibiotici. 

NB. La vitamina K è pressoché assente nel neonato (in quanto privo di flora batterica intestinale) che spesso necessita un'iniezione antiemorragica, ma ATTENZIONE! Un dosaggio eccessivo può comportare effetti collaterali (vedi sopra: eccesso di vitamina K nei neonati).

lunedì 18 maggio 2015

I GRASSI O LIPIDI


I grassi o lipidi

Il grasso ci assilla, ci costringe a cercare rimedi per debellarlo, ci condiziona, ci fa sembrare differenti rispetto alle altre persone, ci stressa, insomma ci rende dura la vita. 

Tutti noi vogliamo non avere problemi di sovrappeso, grasso in eccesso in ogni sua forma e manifestazione. Risulta antiestetico e fastidioso, scomodo ed ingombrante.

Il grasso però è anche utile al nostro organismo. Quindi il consiglio è quello di approfondire l'argomento, cercando di comprendere cosa sia meglio per il nostro corpo e la nostra salute...................


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I grassi, detti anche lipidi (dal greco lipos = grasso) sono un gruppo eterogeneo di sostanze che hanno in comune un basso grado di solubilità in acqua. Sono invece solubili in solventi organici come il benzene, l'etere o il cloroformio.

I grassi sono formati da carbonio, idrogeno, ossigeno al pari dei carboidrati, ma il rapporto tra idrogeno ed ossigeno è molto più alto. Questa caratteristica li rende più energetici dei glucidi in termini assoluti ma ne riduce il rendimento energetico a parità di ossigeno consumato.

Si trovano soprattutto in alimenti di origine animale (grassi) ma sono abbondantemente presenti anche nel regno vegetale (oli).

Oli e grassi sono molto simili chimicamente ma, mentre i primi sono liquidi a temperatura ambiente, i secondi sono solidi.

Esistono più di 500 tipi di grassi, classificati in base alla loro struttura molecolare in semplici, composti e derivati:


LIPIDI SEMPLICI: sono i più abbondanti nel nostro organismo (circa il 95%) e nella nostra dieta (vengono ingeriti sotto questa forma circa il 98% dei lipidi presenti negli alimenti). Rappresentano la forma di deposito e di utilizzo principale. Tra i più noti ricordiamo le cere ed i trigliceridi.



LIPIDI COMPOSTI: sono trigliceridi combinati con altre sostanza chimiche come fosforo, azoto e zolfo. Rappresentano circa il 10% dei grassi del nostro organismo. Tra i più noti ricordiamo i fosfolipidi, i glicolipidi e le lipoproteine.



LIPIDI DERIVATI: derivano dalla trasformazione di lipidi semplici o composti. Il più importante è il colesterolo, ma ricordiamo anche la vitamina D, gli ormoni steroidei, l'acido palmitico, oleico e linoleico.

I trigliceridi derivano dall'unione di una molecola di glicerolo con tre acidi grassi a loro volta formati da catene idrocarboniose che vanno da un minimo di 4 ad un massimo di 20 atomi di carbonio. Gli acidi grassi possono essere saturi o insaturi:

CLASSIFICAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI

ACIDI GRASSI
SATURI
sono privi di doppi legami ed hanno quindi il massimo numero di atomi di idrogeno. Si trovano principalmente nei prodotti di origine animale (uova, latte e derivati) ma anche in alimenti di origine vegetale (olio di cocco e di palma)
ACIDI GRASSI
INSATURI
contengono uno (mono) o più (poli) doppi legami tra gli atomi di carbonio e quelli di idrogeno
contengono doppi legami fra gli atomi di carbonio che li compongono. Sono presenti soprattutto nell'olio di oliva e nella frutta secca
ACIDI GRASSI
POLINSATURI
contengono più di due legami fra gli atomi di carbonio, sono contenuti nel pesce, nelle noci, nell'olio di girasole, di mais e in alcuni estratti vegetali
ACIDI GRASSI
ESSENZIALI (AGE)
Non possono essere sintetizzati dall'organismo umano; sono i precursori delle prostaglandine, dei trombossani e dei leucotrieni, sostanze che intervengono nel sistema immunitario, nella risposta infiammatoria e influenzano il sistema cardiovascolare
ACIDI GRASSI
IDROGENATI
normalmente gli acidi grassi di origine vegetale sono liquidi a temperatura ambiente. Essi possono essere resi solidi dal processo di idrogenazione che ne altera la la struttura chimica rendendoli particolarmente dannosi per la nostra salute. Si ottengono in questo modo i cosiddetti acidi grassi trans oidrogenati

I trigliceridi rappresentano la forma di immagazzinamento degli acidi grassi, un po' come avviene per il glicogeno ed il glucosio. Durante i processi energetici il nostro corpo provvede infatti a scindere il legame tra glicerolo ed acidi grassi convogliandoli in due vie metaboliche completamente differenti.

Mentre il glicerolo viene utilizzato per produrre glucosio, gli acidi grassi liberi vengono trasportati nel circolo sanguigno in associazione all'albumina, una proteina plasmatica che li trasporta fino ai muscoli dove costituiscono il substrato energetico per i processi ossidativi.

lunedì 11 maggio 2015

ESTRATTI VEGETALI

Estratti vegetali
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Gli estratti vegetali sono preparazioni farmaceutiche liquide (estratti fluidi), solide (estratti secchi) o di consistenza intermedia (estratti molli), ottenute a partire da droghe vegetali fresche o più comunemente essiccate, mediante idonei processi di estrazione; questi includono l'utilizzo di solventi appropriati e il ricorso alla macerazione o alla percolazione, o ad altri procedimenti idonei. Sarà poi il grado di eliminazione del solvente a decretare la consistenza dell'estratto vegetale (fluido, secco o molle).

A seconda del solvente impiegato, gli estratti vegetali si classificano in acquosi, idroalcolici, alcolici ed eterei. Indipendentemente dalla scelta del solvente, la sua eliminazione fino alla concentrazione prescritta dev'essere realizzata con procedimenti atti a preservare il principio attivo.
Se necessario, dopo l'estrazione, le sostanze indesiderate vengono eliminate dall'estratto vegetale; altre volte le droghe da estrarre devono essere sottoposte ad un trattamento preliminare (ed es. Inattivazione di enzimi, sgrassatura ecc).

Qualunque sia la tecnica utilizzata, la produzione di un qualsiasi estratto vegetale inizia con la selezione della droga, cioè della parte di pianta utilizzata a fini terapeutici. 

Nell'insieme delle innumerevoli sostanze che la costituiscono, se ne riconoscono di farmacologicamente inerti, indesiderate o scarsamente attive, ed altre dotate delle proprietà farmaceutiche ricercate. All'interno degli estratti vegetali, queste ultime vengono oggi sempre più concentrate e standardizzate, in modo da assicurare un effetto terapeutico quanto più uniforme possibile; all'origine, infatti, il contenuto in principi attivi della droga varia moltissimo in base ai metodi di coltivazione, raccolta, conservazione e trattamento della pianta. Per garantire una buona estrazione delle sostanze, le droghe di partenza devono essere ridotte ad un grado conveniente di suddivisione, mentre la scelta del solvente è relazionata al tipo di principi attivi che si desiderano estrarre, e a quelli indesiderati da lasciare nella cosiddetta feccia o residuo.

Il Ministero della salute regolamenta gli estratti commercializzabili in Italia sottoforma di integratore.

Estratti vegetali fluidi

Sono preparazioni liquide dense nelle quali, in generale, una parte in peso dell'estratto corrisponde ad una parte in peso della materia prima essiccata (in pratica, quindi, un ml di estratto fluido deve contenere il quantitativo di principi attivi di un grammo di droga secca). Gli estratti fluidi possono essere preparati con i procedimenti indicati nella parte generale (macerazione, percolazione), ma anche per dissoluzione di un estratto secco o molle in alcool di titolo appropriato. Quando lasciati a riposo, gli estratti fluidi possono formare un leggero deposito. Quelli alcolici sono particolarmente ricchi in principi attivi, in quanto l'alcol, diversamente dall'acqua, è in grado di estrarre la quasi totalità del fitocomplesso dalla droga vegetale di partenza. L'alcol, oltre ad avere un potere solvente superiore agisce come un eccellente conservante. Qualunque sia il metodo di preparazione scelto, gli estratti ottenuti devono avere una composizione comparabile; talvolta utilizzati come tali (in gocce), sono più spesso usati per preparare sciroppi, pozioni o per altre forme farmaceutiche.

Estratti molli

Sono preparazioni di consistenza intermedia tra gli estratti liquidi e gli estratti secchi. Sono ottenuti per evaporazione parziale dei liquidi estrattivi, fintanto che il residuo non bagna più la carta senza colla. Possono essere preparati con i metodi descritti per gli estratti fluidi e al pari degli stessi possono essere addizionati di appropriati conservanti antimicrobici. Il residuo secco non è in genere inferiore al 70% in massa.

Gli estratti vegetali molli possono essere utilizzati nella preparazione di pillole, pomate e suppositori. Quelli titolati sono portati al titolo prescritto per mezzo di sostanze inerti appropriate (lattosiosaccarosioamido essiccato).

Estratti vegetali nei cosmetici
  • Rosmarinus Officinalis Extract
  • Calendula Officinalis Extract
  • Ruscus Aculeatus Extract
  • Camelia Sinensis Extract
  • Centella Asiatica Extract
  • Echinacea Angustifolia Extract
  • Tilia Platyphyllos Extract
  • Chamomilla Recutita (Matricaria)
  • Triticum Vulgare Germ Extract
  • Vaccinium Myrtillus Extract
  • Arnica Montana
  • Hypericum Perforatum
  • Malva Silvestris Extract
  • Betulla Alba Extract
Estratti vegetali secchi

Gli estratti vegetali secchi si presentano come preparazioni polverulente, ma non possono essere considerati delle polveri. Queste ultime, infatti, sono ottenute dal processo di polverizzazione della droga, senza alcuna opera di estrazione con solvente. 

L'attività terapeutica dell'estratto secco è quindi superiore, a parità di dose, a quella delle polveri, dove oltre alla significativa presenza di sostanze indesiderate se ne trovano altre che limitano la biodisponibilità dei principi attivi. Gli estratti vegetali secchi si ottengono per evaporazione totale del solvente a temperature inferiori a 50°C, in modo da non alterare i principi attivi. Se questi sono particolarmente termolabili o facilmente degradabili, l'eliminazione del solvente può essere eseguita per nebulizzazione o liofilizzazione (crioessiccamento). Gli estratti secchi si caratterizzano in generale per un residuo secco non inferiore al 95% in massa; per via dell'elevata igroscopicità (assorbono l'umidità ambientale), vengono quindi confezionati in capsule o compresse, da conservare in luogo asciutto ed al riparo della luce. Gli estratti vegetali secchi titolati sono portati al titolo prescritto per mezzo di sostanze inerti appropriate (lattosio, saccarosio, amido essiccato) o per mezzo di un altro estratto secco ottenuto dalla stessa materia prima utilizzata per la loro preparazione.

Gli estratti vegetali secchi vantano le migliori caratteristiche di conservazione, mentre la standardizzazione, cioè la specifica del contenuto percentuale costante di principi attivi, rappresenta un'importante garanzia di efficacia terapeutica per il medico che li prescrive. Non a caso, l'estratto vegetale secco rappresenta la preparazione di riferimento della fitoterapia moderna.