Estratti vegetali
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Gli estratti vegetali sono preparazioni farmaceutiche liquide (estratti fluidi), solide (estratti secchi) o di consistenza intermedia (estratti molli), ottenute a partire da droghe vegetali fresche o più comunemente essiccate, mediante idonei processi di estrazione; questi includono l'utilizzo di solventi appropriati e il ricorso alla macerazione o alla percolazione, o ad altri procedimenti idonei. Sarà poi il grado di eliminazione del solvente a decretare la consistenza dell'estratto vegetale (fluido, secco o molle).
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Gli estratti vegetali sono preparazioni farmaceutiche liquide (estratti fluidi), solide (estratti secchi) o di consistenza intermedia (estratti molli), ottenute a partire da droghe vegetali fresche o più comunemente essiccate, mediante idonei processi di estrazione; questi includono l'utilizzo di solventi appropriati e il ricorso alla macerazione o alla percolazione, o ad altri procedimenti idonei. Sarà poi il grado di eliminazione del solvente a decretare la consistenza dell'estratto vegetale (fluido, secco o molle).
A seconda del
solvente impiegato, gli estratti vegetali si classificano in acquosi,
idroalcolici, alcolici ed eterei. Indipendentemente dalla scelta del solvente,
la sua eliminazione fino alla concentrazione prescritta dev'essere realizzata con
procedimenti atti a preservare il principio attivo.
Se
necessario, dopo l'estrazione, le sostanze indesiderate vengono eliminate
dall'estratto vegetale; altre volte le droghe da estrarre devono essere
sottoposte ad un trattamento preliminare (ed es. Inattivazione di enzimi,
sgrassatura ecc).
Qualunque sia
la tecnica utilizzata, la produzione di un qualsiasi estratto vegetale inizia
con la selezione della droga, cioè della parte di pianta utilizzata a fini
terapeutici.
Nell'insieme delle innumerevoli sostanze che la costituiscono, se
ne riconoscono di farmacologicamente inerti, indesiderate o scarsamente attive,
ed altre dotate delle proprietà farmaceutiche ricercate. All'interno degli
estratti vegetali, queste ultime vengono oggi sempre più concentrate e standardizzate,
in modo da assicurare un effetto terapeutico quanto più uniforme possibile;
all'origine, infatti, il contenuto in principi attivi della droga varia
moltissimo in base ai metodi di coltivazione, raccolta, conservazione e
trattamento della pianta. Per garantire una buona estrazione delle sostanze, le
droghe di partenza devono essere ridotte ad un grado conveniente di
suddivisione, mentre la scelta del solvente è relazionata al tipo di principi
attivi che si desiderano estrarre, e a quelli indesiderati da lasciare nella
cosiddetta feccia o residuo.
Il Ministero
della salute regolamenta gli estratti commercializzabili in Italia sottoforma
di integratore.
Sono
preparazioni liquide dense nelle quali, in generale, una parte in peso
dell'estratto corrisponde ad una parte in peso della materia prima essiccata
(in pratica, quindi, un ml di estratto fluido deve contenere il quantitativo di
principi attivi di un grammo di droga secca). Gli estratti fluidi possono
essere preparati con i procedimenti indicati nella parte generale (macerazione,
percolazione), ma anche per dissoluzione di un estratto secco o molle in alcool
di titolo appropriato. Quando lasciati a riposo, gli estratti fluidi possono
formare un leggero deposito. Quelli alcolici sono particolarmente ricchi in
principi attivi, in quanto l'alcol, diversamente dall'acqua, è in grado di
estrarre la quasi totalità del fitocomplesso dalla droga vegetale di partenza.
L'alcol, oltre ad avere un potere solvente superiore agisce come un eccellente
conservante. Qualunque sia il metodo di preparazione scelto, gli estratti
ottenuti devono avere una composizione comparabile; talvolta utilizzati come
tali (in gocce), sono più spesso usati per preparare sciroppi, pozioni o per
altre forme farmaceutiche.
Sono
preparazioni di consistenza intermedia tra gli estratti liquidi e gli estratti
secchi. Sono ottenuti per evaporazione parziale dei liquidi estrattivi, fintanto
che il residuo non bagna più la carta senza colla. Possono essere preparati con
i metodi descritti per gli estratti fluidi e al pari degli stessi possono
essere addizionati di appropriati conservanti antimicrobici. Il residuo
secco non è in genere inferiore al 70% in massa.
Gli estratti
vegetali molli possono essere utilizzati nella preparazione di pillole, pomate e
suppositori. Quelli titolati sono portati al titolo prescritto per mezzo di
sostanze inerti appropriate (lattosio, saccarosio, amido essiccato).
- Rosmarinus
Officinalis Extract
- Calendula
Officinalis Extract
- Ruscus Aculeatus
Extract
- Camelia Sinensis
Extract
- Centella Asiatica
Extract
- Echinacea
Angustifolia Extract
- Tilia
Platyphyllos Extract
- Chamomilla
Recutita (Matricaria)
- Triticum Vulgare
Germ Extract
- Vaccinium
Myrtillus Extract
- Arnica Montana
- Hypericum
Perforatum
- Malva Silvestris
Extract
- Betulla Alba
Extract
Gli estratti
vegetali secchi si presentano come preparazioni polverulente, ma non possono
essere considerati delle polveri. Queste ultime, infatti, sono ottenute dal
processo di polverizzazione della droga, senza alcuna opera di estrazione con
solvente.
L'attività terapeutica dell'estratto secco è quindi superiore, a
parità di dose, a quella delle polveri, dove oltre alla significativa presenza
di sostanze indesiderate se ne trovano altre che limitano la biodisponibilità
dei principi attivi. Gli estratti vegetali secchi si ottengono per evaporazione
totale del solvente a temperature inferiori a 50°C, in modo da non alterare i
principi attivi. Se questi sono particolarmente termolabili o facilmente
degradabili, l'eliminazione del solvente può essere eseguita per nebulizzazione
o liofilizzazione (crioessiccamento). Gli estratti secchi si caratterizzano in
generale per un residuo secco non inferiore al 95% in massa; per via
dell'elevata igroscopicità (assorbono l'umidità ambientale), vengono quindi
confezionati in capsule o
compresse, da conservare in luogo asciutto ed al riparo della luce. Gli
estratti vegetali secchi titolati sono portati al titolo prescritto per mezzo
di sostanze inerti appropriate (lattosio, saccarosio, amido
essiccato) o per mezzo di un altro estratto secco ottenuto dalla stessa materia
prima utilizzata per la loro preparazione.
Gli estratti
vegetali secchi vantano le migliori caratteristiche di conservazione, mentre la
standardizzazione, cioè la specifica del contenuto percentuale costante di
principi attivi, rappresenta un'importante garanzia di efficacia terapeutica
per il medico che li prescrive. Non a caso, l'estratto vegetale secco
rappresenta la preparazione di riferimento della fitoterapia moderna.
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